B&B Villa Carlotta a Ferrara

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Tempo di fiera

L’uomo dei palloncini

Era tempo di fiera.

I giostrai erano al lavoro per montare le loro giostre.

C’era chi allestiva la pista per le macchinine,chi preparava il bancone per vendere le caramelle e le dolcezze di cioccolato,chi lavorava al cilindro rotante per fare i gelati di zucchero filato e chi,ancora,predisponeva sulla pista quei cavallini dall’aspetto fiero e sorridente che,da tanti anni,giravano in tondo,alzandosi ed abbassandosi a suon di musica.

Nel frastuono di tanto lavoro frenetico c’era un uomo che non aveva una giostra sua,nè caramelle da vendere,ma camminava silenzioso stringendo fra le mani un groviglio di fili che volavano verso il cielo.

Per ogni filo……un palloncino;un palloncino che si spingeva in alto contrastando,con i colori più brillanti,l’azzurro del cielo.

Il venditore di palloncini calzava scarpe troppo grandi per i suoi piedi,pantaloni lunghi e larghi ed una giacca che di certo,in un tempo passato,era appartenuta a qualcuno più grande e più grosso di lui.

In testa un cappello di cencio che quasi quasi gli copriva gli occhi.

Ma negli occhi,negli occhi aveva uno sguardo felice e furbetto di chi nasconde un grande segreto.

Nel giorno d’apertura di quella grande fiera di paese lui era lì,fermo in un angolo,ad aspettare che qualcuno si avvicinasse per comprare i suoi bellissimi palloncini.

Il venditore sapeva che,fra tutti ce n’era uno speciale che lui stesso aveva gonfiato soffiandoci dentro un’aria speciale,più leggera e più forte di tutte,capace di far volare il palloncino per tanto e tanto tempo,fino a raggiungere luoghi lontani e sconosciuti.

E fu così che la sera,dopo aver venduto tutti i suoi bellissimi palloncini,decise di lasciare andare l’unico che aveva tenuto per sè,quello gonfiato con “l’aria di festa”.

Il palloncino incominciò il suo viaggio.

Africa

Spinto dal vento,urtato dalle nuvole,scaldato dal sole,raggiunse un luogo dove gli alberi erano fitti fitti,il caldo quasi insopportabile e strane bestiole che,facendo dei gridolini,saltavano qua e là sui rami degli alberi,staccando frutti maturi per mangiarseli.

Il palloncino si fermò fra quei rami.

Una scimmietta, per prenderlo,afferrò il filo ma,un po’ maldestra,allentò il beccuccio ed un pochino dell’aria di festa scappò fuori.

Tutte le scimmie cominciarono a ridere e risero talmente forte che gli abitanti del villaggio vicino, corsero a vedere cos’era successo.

E quando videro  le scimmie che ridevano cominciarono a ridere pure loro ed i bambini cominciarono a ballare ed a saltare felici come non mai.

L’aria di festa si era infilata dappertutto provocando un leggero solletico sulla pelle.

-E’ ora di partire-pensò il palloncino  -Questa gente ora sta meglio-.

Il viaggio continuò…..Ora in alto,ora in basso.

Europa

Il palloncino ,volando,osservava tutto ciò che succedeva sulla terra.

All’improvviso si accorse che lontano,nel punto dove il cielo si confonde con il mare,giravano in tondo grandi pale mosse dal vento.

E quel vento lo portò così vicino a quelle pale che,una di esse,impigliò il filo e un piccolo strappo fece uscire un po’ di quell’aria di festa.

I fiori della terra la respirarono ed aprirono le loro corolle colorate sorridendo al sole.

Molti bambini li videro ed in poco tempo,i campi di fiori furono pieni di gente che li annusava meravigliandosi di tanti profumi diversi.

Il palloncino sospirò……si era accorto che tanta gente si era conosciuta proprio lì,in quei campi di fiori ed ora ridevano insieme.

Il vento lo spostò di nuovo,trascinandolo via insieme al suo filo.

Nonostante avesse perso un pochino della sua aria di festa il palloncino era sempre bellissimo e veloce.

-“Chissà quale sara la mia prossima fermata?-    Si chiese.

Asia

Dopo un lungo tragitto sembrò che il vento si volesse riposare e,piano piano,l’aria si fece più umida e pesante.

Fu allora che il palloncino si abbassò e,si abbassò talmente tanto,da finire sulla schiena di un elefante indiano.

L’elefante non se accorse nemmeno……la sua pelle era troppo grossa per avvertire la presenza di una cosa così leggera,ma se ne accorse subito dopo,quando si sentì osservato osservato da tutti i suoi amici.

-“Cosa hanno da guardarmi?!-    Pensò l’elefante.

Un piccolo elefante gli indicò il palloncino con la proboscide.

-“Tiralo via”-   Disse il grande elefante.

Il piccolino così fece ma,nel tirarlo via,tirò il filo;il beccuccio si aprì un pochino e quel che successe si può immaginare.

L’aria di festa entrò nelle proboscidi di tutti gli elefanti che cominciarono a ridere come matti ed a rotolarsi per terra senza dignità.

E tutti gli altri animali corsero a vedere e cominciarono pure loro a schiamazzare senza fermarsi,soprattutto quando si accorsero che i serpenti,a furia di ridere,si erano aggrovigliati in nodi che non riuscivano più a sciogliere.

-“Meglio andarsene”-    Pensò il palloncino   -“Chissà per quanto tempo rideranno”-

Oceania

La ripresa del viaggio fu dolce e calda!

Il palloncino si faceva cullare e spingere lontano fino a che,dall’alto,vide una cosa mai vista.

Buffissime bestiole che avevano quattro zampe ma camminavano con due e  che avevano nella pancia la borsa della spesa con dentro un piccolino che spuntava fuori con le orecchie.

E saltavano,saltavano come se avessere le molle sotto i pidi!

Il palloncino volle provare a saltare come loro;puntò il filo a  terra e tentò di prendere il ritmo.

Proprio mentre ci provava un cangurino lo catturò e strapazzò un pochino il filo fino a far uscire un po’ di aria di festa.

Da quel momento tutti i canguri,grandi e piccoli,cominciarono a fare strani salti,talmente strani che tutta la gente corse a vederli.

Anch’essi respirano l’aria di festa e cominciarono a piegarsi in due dalle risate.

Si alzò di nuovo il vento ed il palloncino ne approfittò per ripartire.

America

Cominciava ad essere stanco;il viaggio era stato lungo e faticoso ma l’aria di festa che era ancora dentro di lui era destinata ad un altro luogo.

Infatti,dopo un altro lungo percorso,vide un paese pieno di bambini che non avevano giocattoli,ma correvano di qua e di là in mezzo alla strada,solcata di quando in quando,da qualche automobile.

-“Mi fermerò qui”-    Pensò il palloncino        E si adagiò sulla strada!

Immediatamente una nuvola di bambini lo raggiunse,lo guardò e tirò il filo.

Uscì l’ultima aria di quel palloncino speciale,ed in sieme all’aria di festa si mescolarono le note  più dolci ed allegre del mondo.

Musica e canti si diffusero nell’aria mentre i piedi calpestavano felici la terra.

Il palloncino si trovava ora fermo,vicino ad un marciapiede sgretolato.

Un bambino lo vide e lo raccolse.

Si portò il beccuccio alla bocca e cominciò a soffiare e,quando fu di nuovo gonfio e bellissimo,lo legò con il suo filo e lo liberò nell’aria.

-“Altri luoghi ed altre genti-    Pensò il bambino      -“dovranno respirare l’aria di festa,perchè quest’aria non è in vendita ma è di tutti”-

E’ un aria che nasce dal cuore della gente,si diffonde attraverso il soffio delle emozioni e raggiunge tutti i luoghi del mondo trasportata dall’allegria della musica.

 

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