B&B Villa Carlotta a Ferrara

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Villa Carlotta sotto la neve

I miei pensieri….sotto la neve

 

L’aspettavamo ed è arrivata!

Forse con qualche ora di ritardo ma si sa,in Italia,è quasi sempre tutto in ritardo.Silenziosa e leggera come sempre ha regalato un volto nuovo,seppure antico,alla città di Ferrara.

Anche la mia casa ed il mio giardino di certo non sono immuni al cambiamento e,quando stamani ho guardato fuori dalla finestra,nel buio di un mattino che tardava ad arrivare,non ho potuto evitare un’emozione crescente.

Ma voglio lasciare la descrizione del paesaggio a poeti,letterati e pittori che,nel corso della storia,hanno saputo attraversare con parole ed immagini questo ripetuto” fenomeno” della natura,per dedicare un po’ di tempo ai miei pensieri.

Solo ieri nel mio piccolo microcosmo erano presenti tanti passaggi di colore.

Colori ben definiti che si snodavano dal marron della terra al verde delle piante,al rosso e all’arancione delle palline di quei grappoli di cui le piante stesse si erano adornate.

E poi il verde del tappeto erboso che si stende lungo tutta la fiancata della casa per sparire,nel suo terzo lato, dietro la casa stessa.

Ora,per effetto neve,è tutto bianco,un monocromatico quasi perfetto che,in assenza di rumore,mi aiuta ad allineare i miei pensieri.

Ed è proprio questa assenza di rumore che mi rende possibile ripercorrere quei sentieri che mi riportano indietro nel tempo,davanti ad un camino alimentato a legna,e dove,sulla mensola in alto,non vi erano suppellettili,bensì bicchieri di latta.

La stufa,a cerchi concentrici,manteneva sempre una pentola di acqua calda che si raccoglieva con un mestolo di alluminio a manico lunco ed uncinato.

E poi il ferro da stiro…..pesante come un macigno ed esattamente uguale a quello che usava Lara nel film”Il dottor Zivago”.

Ma quella che può sembrare una immagine squallida in realtà non lo era poichè,in quella sola stanza a disposizione di tutti,c’era “la vita”.

La presenza di tante figure famigliari,di legami affettivi forti,di speranze per il futuro faceva sì che il misero contesto ambientale fosse ricco come non mai.

Nel corso degli anni la neve si ripresentata più e più volte ed ogni volta ha incorniciato un paesaggio diverso,non solo dal punto di vista ambientale,ma soprattutto emozionale.

Case con temosifoni,bagni con scorrimento di acqua calda e fredda,TV con 2 o più canali………i sogni realizzati.

Ma,pensandoci bene,forse è stato proprio in questo passato prossimo che è cominciato “Il Grande Rumore”.

Il Grande Rumore, fatto di voci che non si ascoltano,di pensieri che non trovano uno spazio di condivisione,di figure che si defilano,di esseri umani che si odiano,di rinunce non fatte,di promesse non mantenute,di intolleranza a prescindere,di ipocrisia radicata nella genetica.

Guardo il mio giardino e mi piace pensare che, questa volta,la neve sia venuta per” silenziare “un po’ tutto questo,per appiattire i toni,per smorzare gli eccessi,per dare spazio alla riflessione,per placare la guerra che ormai abbiamo tutti dentro.

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